LINKIN PARK - Hybrid Theory

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A poche ore dalla scomparsa di Chester Bennington, frontman dei Linkin Park, vogliamo dedicare un pensiero alla genialità di un artista capace di emozionare e coinvolgere generazioni di fans in ogni angolo del mondo. Chester, nel corso della sua carriera musicale, è riuscito ad esprimere il proprio essere, le proprie frustrazioni, le violenze subite da bambino e i “mostri” che da allora continuava a portarsi dentro, alimentando quel male di vivere che lo porterà alla tragica decisione di porre fine alla propria vita.

È il paradosso di chi, con testi e musiche, entusiasma, da speranza e fa star bene milioni di persone ma al contempo non riesce a pensare alla propria felicità, la prova inequivocabile che il benessere, fisico ed emotivo, non è mai legato a quello economico.

 

Hybrid Theory

L’album di esordio dei Linkin Park, dal titolo Hybrid Theory, è un vero e proprio successo mondiale, con 27 milioni di dischi venduti diventa l’album di debutto di maggiore successo per una singola band del XXI secolo. Il mix di stili e generi rende la band assolutamente originale: rap cantanto accostato ad una voce graffiante, chitarre elettriche e ritmi nu-metal ed hip-hop.

Nonostante le influenze dei Korn, Deftones e Limp Bizkit, i Linkin Park riescono a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama musicale globale e a far esplodere commercialmente questo nuovo genere.

Tra i brani dell’album vogliamo segnalare: quello di apertura, Papercut, che è l’esempio di coesistenza armoniosa tra tanti stili diversi, il rap cantato da Shinoda, la voce graffiante e incisiva di Bennington, la parte strumentale con influssi hip-hop e metal e le chitarre onnipresenti insieme agli strumenti elettronici; With You, uno dei brani simbolo dell’album, con un sound più calmo e contenuto ma che si evolve in una manifestazione di emozioni e sentimenti carichi di fantasmi di un passato non ancora del tutto superato; Crawling, forse il brano più difficile da rendere in live, caratterizzato da voci aggressive e piene di rabbia accompagnate da una melodia a tratti delicata ed emozionale. In the End, sicuramente il brano più famoso dell’album e probabilmente dell’intera discografia, un vero capolavoro che punta su una delicatezza inaspettata per una band del genere, le voci sembrano fondersi perfettamente creando un connubio armonico unico. Infine Pushing Me Away, il brano conclusivo, intenso e potente e che racchiude tutte le qualità e le caratteristiche espresse dalla band.

L’album può piacere o meno ma bisogna riconoscere che offre una rappresentazione di come la musica veniva concepita nel decennio passato, un mix di contaminazioni, sperimentazioni e coraggio. Il genere nu-metal è una delle più grandi scosse stilistiche del genere degli ultimi venti anni, e i Linkin Park hanno saputo interpretarlo al meglio, senza la pretesa di essere amati da tutti ma con la consapevolezza di esprimere il proprio modo di essere.