Alle anime sensibili - Stendhal

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Uno dei meriti de L’Orma editore è quello di aver dato nuova vita al genere epistolare, che negli ultimi anni ha subito un rapido declino grazie allo sviluppo dei social network e delle app di messaggistica che hanno determinato un cambiamento nel modo di concepire la scrittura e la comunicazione.

Quanti di noi al giorno d’oggi hanno la pazienza o la voglia di scrivere lettere come quelle che John Keats inviava alla sua amata Fanny Browne? Molto probabilmente nessuno. Inoltre oggi sarebbe difficile concepire un romanzo epistolare come Le relazioni pericolose dello scrittore soldato Choderlos de Laclos oppure una scena come quella presente in Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen in cui Darcy scrive con impegno una lettera alla carissima sorella mentre viene disturbato dalla signorina Bingley e la protagonista Elizabeth Bennet osserva silenziosa la scena.

Tuttavia L’Orma ha avuto il coraggio di osare, creando con la collana I Pacchetti dei libretti epistolari da collezione dal prezzo competitivo che si possono affrancare e spedire alle persone a cui ci sentiamo più legati. Ogni libretto contiene una selezione delle lettere più belle di romanzieri, poeti, scienziati, politici e uomini di cultura che hanno influenzato la storia del pensiero. 

Uno dei libri della collana è Alle anime sensibili di Stendhal, nome d’arte del grenoblois Henry Beyle, autore tra i più importanti romanzi francesi dell’Ottocento come La Certosa di Parma e Il Rosso e il Nero.

Tra le lettere presenti nell’opera meritano particolare attenzione quelle destinate alla sorella in cui insiste sull’importanza della lettura – in particolare delle buone letture come Le vite parallele di Plutarco, gli scritti di Jean-Jacques Rousseau e le opere teatrali di Racine e Voltaire – per imparare a saper pensare e a diventare indipendente per non farsi assoggettare dal padre e dal futuro marito. In queste lettere Stendhal si informa sulla vita culturale di Grenoble, città che detesta e che considera provinciale.

Ad esempio si chiede se nella città attraversata dall’Isére stiano dando la commedia L’Abbé de l’Épée giunta a Parigi alla trentesima rappresentazione. Oppure la lettera del 10 ottobre del 1824 in cui le consiglia le letture, i mezzi e i locali da tenere in considerazione per il suo viaggio in Italia.

Altre lettere invece risultano inviate agli amici intimi, alle amanti o alle loro madri e a scrittori che stimava e dalla cui corrispondenza traeva soddisfazione intellettuale.

Molto belle sono le lettere destinate a madame Anne-Louise Swanton-Belloc, che nel 1824 stava lavorando alla Vita di lord Byron, e a Prosper Mérimée, l’autore del racconto Carmen da cui Bizet trarrà una celebre opera lirica.

Nella lettera a madame Swanton-Belloc Stendhal racconta di quando nell’autunno del 1816 vide lord Byron alla Scala di Milano ed ebbe modo di conoscerlo l’indomani a casa di Ludovico Di Breme dove non soltanto parlarono di poesia e di Napoleone Bonaparte, ma anche ebbe modo di comprenderne il carattere e di notare che nei momenti di “entusiasmo i suoi sentimenti si facevano nobili, grandi, generosi. In una parola a livello del suo genio”. Tuttavia ne evidenzia anche i difetti: come la paura di apparire ridicolo agli occhi degli altri e quella forma di ipocrisia inglese legata alle convinzioni morali e religiose che prende il nome di cant e che si manifesta nella disponibilità “a scendere a compromessi con un giudizio per ottenerne una lusinga”.

La lettera spedita a Mérimée il 23 dicembre del 1826 si caratterizza invece per l’ironia osé. In questa epistola Henri Beyle descrive al collega scrittore la trama del suo primo romanzo, Armance, in cui Olivier compensa l’impotenza con la sua capacità di utilizzare vie accessorie per indurre piacere alla protagonista e conclude firmandosi come Comte de Chadevelle, uno dei suoi numerosi nom de plume e di cui Stendhal è quello che l’ha consacrato alla storia della letteratura.

In conclusione la lettura delle lettere di Stendhal può essere un ottimo modo per conoscere il pensiero e il carattere di uno dei più grandi scrittori dell’Ottocento e scoprire il fascino di un genere letterario che oggi non gode di molta popolarità.


Roberto Cavallaro di Dedalus Libreria