Placida - Eugenio Vitarelli

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Placida è un romanzo di formazione dello scrittore messinese Eugenio Vitarelli edito da Mesogea che narra la storia di un giovane sfollato messinese diciassettenne di nome Simone che, a causa dei bombardamenti dell’estate 1943 sulla città dello Stretto, si trasferisce con la famiglia in un casolare di campagna non lontano da Spadafora.

Ogni giorno Simone, per acquietare i timori dei genitori, si trova a percorrere, come Sisifo con il suo masso, la strada di campagna che porta al villaggio per verificare l’integrità della casa di famiglia. Lungo il cammino il protagonista incontra non soltanto aerei distrutti e corpi in stato di putrefazione, ma anche popolani come la prostituta Serafina La Saporita o lo scemo del villaggio Petru u’ Raggiatu.

Da questo compito assurdo che Simone compie per senso del dovere nei confronti dei genitori emerge la gioia della vita. Una gioia che non è data soltanto dalle nuotate a mare e dalle tintarelle di sole in cui, seppur per un breve momento, il protagonista riesce a distogliere i pensieri dal dramma della guerra, ma soprattutto dalla scoperta dell’amore.

Nel casolare di campagna dove Simone e la sua famiglia soggiornano temporaneamente vivono le contadine Cosma e Placida. Da quando il marito Martino è partito per la guerra ed è stato fatto prigioniero in Africa Cosma porta avanti l’economia familiare, lavorando i campi e cucinando per gli ospiti, e il suo aspetto è segnato dalla fatica che la terra comporta. La figlia Placida è una giovane ventiquattrenne che ha perso precocemente il marito allo scoppio della guerra e che aiuta la madre nel lavoro dei campi e nei lavori domestici. Di lei Simone si innamora perdutamente e scoprirà la bellezza di vivere nonostante l’orrore della guerra.

Nel romanzo, inizialmente pubblicato nel 1983 da Mondadori in un cofanetto comprendete altri tre esordienti, e che lanciò lo scrittore messinese nel panorama editoriale, si avverte l’influenza di Hemingway per l’impostazione romanzesca e per i dialoghi, di Vittorini per l’attenzione rivolta alle figure sociali più deboli e di Camus per le tematiche dell’assurdo di cui Sisifo ne è la rappresentazione simbolica e della rivolta meridiana in cui si afferma la gioia di vivere e non il trionfo di una verità assoluta di qualunque fattispecie essa sia.

L’opera di Vitarelli, tutta edita da Mesogea, è composta anche da Acqualadrone sette storie più una (che include la raccolta di racconti che dà il titolo all’opera e la novella La chiurma) e Sireine e altri racconti (comprendente oltre ai racconti di ambientazione messinese e africana contenuti in Sireine anche il racconto simbolico La sete e i racconti brevi Leggenda di Genco e Barca di carta).

In conclusione Vitarelli è un grande scrittore che merita di essere riscoperto e celebrato e in questo spirito si colloca la staffetta di lettura di Mesogea dal titolo “Il canto del mare, il silenzio della città. Omaggio a Vitarelli” che martedì 12 Novembre si terrà alla libreria Dedalus e che si coinvolgerà dal 12 al 15 novembre anche altre librerie messinesi per celebrare i venticinque anni della morte dello scrittore messinese e i vent’anni di attività della casa editrice.


Roberto Cavallaro di Dedalus Libreria