La verità sul caso Harry Quebert - Joël Dicker

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Caso editoriale del 2012, “La verità sul caso Harry Quebert” ha consacrato lo scrittore ginevrino Joël Dicker (classe 1985) come uno dei più promettenti scrittori della sua generazione.

Il libro ha valso allo scrittore numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Goncourt des lycéens nel 2012. Anche in Italia il romanzo, pubblicato da Bompiani nel 2013, ha ricevuto ampi consensi da parte dei lettori e oggi conosce una nuova vita grazie alla trasposizione televisiva di Jean-Jacques Annaud - in onda dal 20 marzo su Sky Atlantic - e che vede nel ruolo di Harry Quebert il celebre attore Patrick Dempsey.

La trama romanzesca si caratterizza per la forza travolgente in cui getta il lettore fin dalle prime pagine, a partire dal flashback in apertura sulla scomparsa della vittima: la quindicenne Nola Kellergan. Il 30 agosto del 1975 la città di Aurora, nel New Hampshire, rimbalza nelle cronache per la scomparsa dell’amatissima Nola Kellergan. Da quel momento nulla sarà più lo stesso nella cittadina americana. Ben presto il caso viene insabbiato a causa dello scarso esito delle indagini. Trentatré anni dopo il giovane scrittore di successo Marcus Goldman è in piena crisi creativa. Il suo editore vuole che pubblichi il suo secondo romanzo quanto prima. Sopraffatto dalle gioie della vita mondana tipiche dello scrittore sulla cresta dell’onda, Marcus non sa proprio dove cominciare per scrivere il suo romanzo. Certo, il secondo è sempre più difficile. Eppure non pensava che si sarebbe trovato a fare i conti con il blocco creativo. Le ragazze che si porta a letto gli chiedono su cosa sarà la sua prossima impresa narrativa e se parlerà di loro, ma lui si trova a dover trovare una scusa per evitare di entrare nel dettaglio dell’impasse professionale.

A trent’anni Marcus sembra avere tutto dalla vita, ma senza idee e ispirazione si sente uno scrittore finito. Allora gli viene l’idea di contattare il suo vecchio professore di università e amico Harry Quebert, il cui romanzo “La verità sul male” è considerato uno dei più importanti romanzi americani del Novecento alla stregua de “Il grande Gatsby” di Fitzgerald e “Il giovane Holden” di Salinger. Harry invita Marcus a trascorrere qualche tempo nella sua villa di Aurora per conversare un po’ di letteratura e magari ritrovare la creatività perduta. Marcus non se lo fa ripetere due volte. Per lui Harry è un mentore e ha bisogno dei suoi consigli per capire come rimettersi in carreggiata. Tuttavia a Aurora quello che aspetta a Marcus è tutt’altro che una vacanza rigenerativa.

Nella villa di Harry Quebert è stato ritrovato il corpo di Nola Kellergan. Il caso viene riaperto e l’autore del capolavoro “Le origini del male” si ritrova dietro le sbarre e subisce un rapido declino della popolarità a tal punto che si inizia a dubitare delle sue reali qualità letterarie. Harry Quebert non era un semplice conoscente della giovane avvenente Nola. Tra i due all’epoca c’era stata una relazione d’amore molto intensa, che era stata vista di cattivo occhio dalla comunità per via della differenza di età tra i due. Marcus si trova così a dover tirare fuori dai guai Harry, prima che sia troppo tardi. L’accusa infatti non vuole limitarsi a far scontare il carcere a Quebert, ma vuole farlo condannare a morte. Marcus però crede a Harry. Sa che lui non gli mentirebbe perché, oltre ad essere un grande scrittore, è anche un vero amico e non lo coinvolgerebbe per creargli problemi.

Il giovane scrittore si trova così a cercare le prove dell’innocenza del mentore a cui deve il successo. Allora si metterà al lavoro per cercare gli indizi dell’innocenza di Harry Quebert tra i suoi libri e nel passato degli abitanti di Aurora. Da questa ricerca Goldman proverà non solo a salvare il suo amico, ma a ritrovare la vena creativa e a scrivere l’opera che farà luce su tutta questa vicenda e che sarà nota come “La verità sul caso Harry Quebert”.

A mio parere “La verità sul caso Harry Quebert” è un libro geniale. È uno di quei libri che lasciano il segno nel lettore e che quando finiscono si ha come la sensazione di dover dire addio a un amico. Per me Joël Dicker è uno dei migliori scrittori in circolazione: il suo stile di scrittura è esemplare, i personaggi sono ben costruiti e le trame dei suoi romanzi sono avvincenti e si caratterizzano per una capacità di intreccio encomiabile. Mi piace molto la capacità di Dicker di utilizzare il flashback, poiché attraverso quest’operazione riesce a dare maggiore solidità alla trama rendendola sempre stimolante e avvincente. Inoltre, per quanto mi riguarda, gli insegnamenti di scrittura di Harry Quebert a Marcus Goldman li trovo molto interessanti e sono per me fonte di ispirazione.


Roberto Cavallaro