Il Calcio Balilla, meglio di una vecchia fiamma

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Tra i passatempi della mia gioventù, un posto d’onore è occupato sicuramente dal mitico Calcio Balilla, che è stato protagonista di infinite sfide con gli amici. In palio quasi sempre il gettone e quel sottile piacere di essere stato più bravo o fortunato nel surclassare l’avversario di turno; anche i mitici rustici di nunnari potevano essere un giusto premio e, se a pagarlo era il tuo avversario perdente il gusto raddoppiava. il bigliardino è una grande passione che accomuna bambini, giovani e anziani e sembra non stancare mai nonostante nei suoi quasi cento anni di vita non ha cambiato molto la sua struttura originaria. Difficilmente si passa davanti ad un tavolo con indifferenza: prima o poi qualcuno mette la monetina, tira la leva e si da vita alla magia tirando la pallina in campo. L’origine di questo gioco è tra la prima e la seconda guerra mondiale ed è conteso da vari paesi ma il più accreditato sembra sia lo spagnolo Alejandro Finisterre un ragazzo che si trovava in ospedale, ferito nei bombardamenti di Madrid nella guerra civile spagnola. Vedendo tanti coetanei, adolescenti come lui con le gambe amputate, si doleva per il fatto che quei coetanei non avrebbero corso più per prati e pensò che se lui, appassionato di ping pong, poteva giocare una sorta di mini tennis, lo stesso poteva farlo con il calcio , così, aiutato da un falegname dell’ospedale, realizzò il prototipo del calcio balilla attuale, depositando il brevetto e battendo gli altri sul tempo.

Il gioco si diffuse rapidamente in Europa e solo negli anni ’50 approda negli Stati Uniti. I francesi furono tra i primi ad avere una produzione industriale realizzando vendite clamorose e quando cominciò ad esportare in Italia, con una sede ad Alessandria, il mercato si ravvivò e gli italiani della famiglia Garlando, entrando nella produzione parallelamente ai francesi, iniziarono a produrre un Calcio Balilla che oggi li ha resi famosi in tutto il mondo; da allora il nome Garlando è in testa a tutte le classifiche di produzioni mondiali. Il gioco non è praticato solo a livello amatoriale ma anche in termini agonistici diventando un vero e proprio sport con federazioni, associazioni e campionati ufficiali. la Federazione italiana vanta numerosi tesserati organizzati in comitati regionali ed è la promotrice del calcio balilla per disabili, inoltre è stato riconosciuto come disciplina riabilitativa ed è utilizzato nei grandi ospedali e nei centri spinali come una vera e propria terapia.

Ancora oggi quando vedo un Calcio Balilla è come se incontrassi una vecchia fiamma; ma mentre quest’ultima può fare solo riassaporare vecchi ricordi, il bigliardino mi stimola a rimettermi in gioco, a sfidare nuovi avversari e a pregustare quel leggero piacere della vittoria. 

Marcello Aricò