Gli anni invisibili - Rodrigo Hasbún

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Gli anni invisibili di Rodrigo Hasbún è un romanzo edito da Sur, tradotto da Giulia Zavagna, che narra della storia di due amici ex compagni di scuola, Julian e Andrea, che decidono di rincontrarsi in un bar di Houston per fare definitivamente i conti con quel terribile marzo di ventun anni fa.

Entrambi sono molto cambiati da quando erano adolescenti e le esperienze che hanno vissuto hanno stravolto sogni, obiettivi e priorità della loro vita.

A cercare il contatto è stata Andrea, che in realtà non si chiama così come allo stesso modo non sappiamo il vero nome di Julian, per comprendere meglio cosa ha indotto l’ex compagno di scuola a scrivere il romanzo su quel tragico marzo che ha sconvolto le loro esistenze e definito il loro modo di essere.

Seppur, come nota Andrea, Julian si sia preso delle libertà romanzesche, l’amico scrittore ha descritto in maniera molto vivida la vita degli adolescenti boliviani di Cochabamba degli anni ’90.

All’epoca Julian era molto amico di Ladislao, l’aspirante videomaker che ha avuto una tresca con l’insegnante statunitense Joan, e lui sperava di diventare un cantante di successo con la sua band grunge. Ascoltava Pearl Jam e Nirvana fino allo spasimo, mentre il suo amico Ladislao andava pazzo per Soul to Squeeze dei Red Hot Chili Peppers perché inneggiano alla vita. Aveva una cotta per Luisa e un giorno chiese perdono a una mucca, che soltanto qualche settimana prima di quel marzo di ventun anni fa aveva riempito a sassate in un momento di crisi adolescenziale.

Neanche per Andrea quel periodo era stato tutto rose e fiori. Aveva scoperto di essere incinta del suo ragazzo Humbertito, che aveva capito di non amare e, decisa a nascondere la gravidanza e ad abortire il prima possibile, tentò di tutto per porre riparo al danno e allo stesso tempo, grazie all’assenza dei genitori, a dare vita alla festa più indimenticabile della scuola dove il gruppo di Julian si sarebbe esibito per presentare in prima assoluta il videoclip della loro nuova canzone realizzato da Ladislao.

Che cosa è successo alla festa di Andrea di quel maledetto marzo di ventun anni fa? E cosa ne è stato dei compagni di scuola?

Con Gli anni invisibili Rodrigo Hasbún ci consegna un romanzo fresco e incalzante con una prosa asciutta che va dritta al punto e ci induce a riflettere su come gli anni dell’adolescenza definiscono ciò che siamo.

Il romanzo presenta a mio parere delle riflessioni molto interessanti: come ad esempio il ruolo che hanno gli imprevisti nel determinare gli eventi del passato che non riusciamo a dimenticare e che ci hanno segnato nel profondo oppure, riprendendo un testo del filosofo Paul Virilio, che cosa sogneremo una volta che tutto diventerà visibile al mondo. Una riflessione molto attuale dal momento che viviamo in una realtà sempre più tecnologica e interconnessa in cui rendiamo visibile agli altri la nostra vita.

In conclusione Gli anni invisibili è il libro perfetto da leggere questa estate sotto l’ombrellone per chi voglia leggere un romanzo scorrevole e coinvolgente con parecchi spunti di riflessione interessanti.     


Roberto Cavallaro